I dubbi e le incertezze restano ancora molti, a partire dalla consegna del vaccino, ma l’Ats Insubria annuncia che dalla prossima settimana nelle province di Como e Varese prenderà il via la campagna antinfluenzale. Un momento di prevenzione più che mai fondamentale per l’emergenza sanitaria, tanto che è stato ampliato l’elenco delle categorie a rischio alle quali il farmaco è raccomandato e offerto gratuitamente. Rispetto agli anni precedenti, l’indicazione ad aderire alla campagna è previsto dai 60 anni e non dai 65 e sono stati aggiunti i bambini da 6 mesi a 6 anni, oltre naturalmente a tutti i pazienti cronici e soggetti a rischio per altre patologie e agli operatori sanitari.
L’Ats Insubria avrà a disposizione 431.650 dosi. “E’ un numero maggiore rispetto agli scorsi anni – ha spiegato Annalisa Donadini, responsabile del servizio di Medicina di comunità – L’obiettivo prioritario è prevenire forme gravi e complicate di influenza, una patologia infettiva che può diventare grave e con complicanze severe a prescindere dal Covid”.
Alla campagna hanno aderito tutti i medici di medica generale e parteciperanno anche i pediatri e le Asst. “Non tutte le dosi saranno distribuite subito – precisa Cristina Della Rosa, direttore del dipartimento Cure primarie – Ai medici di medicina generale saranno destinate 300mila dosi circa, ma solo le prime 100mila entro fine ottobre. I medici inizieranno a vaccinare partendo dai soggetti più fragili. Successivamente saranno distribuite le altre dosi per completare la campagna entro fine novembre o all’inizio di dicembre. La raccomandazione è quella di avere pazienza, non tutti possono essere vaccinati subito ma non c’è fretta e si parte dai più a rischio”.
La vaccinazione, secondo le prime indicazioni di massima sarà fino alla fine del mese di ottobre per i pazienti fragili, gli ospiti delle residenze per anziani e gli over 65. Nella prima metà di novembre si procederà poi con i bambini da 6 a 24 mesi e tra i 60 e i 64 anni, con precedenza alle categorie fragili. Nella seconda metà di novembre toccherà quindi a bambini da 2 a 6 anni e operatori sanitari. Al termine, eventuali dosi rimaste saranno messe a disposizione, a pagamento, per le categorie che non rientrano tra quelle a cui il farmaco è raccomandato e offerto gratuitamente.