E’ sul tavolo del governo la proposta dei sindaci dei comuni capoluogo della Lombardia di imporre il coprifuoco dalle 23 alle 5, una misura che –salvo indicazioni diverse da Roma- finirà nella prossima annunciata ordinanza di Fontana.
Una nuova stretta che colpirà ancora una volta in particolare il settore della ristorazione, alta la preoccupazione degli esercenti che solo la scorsa settimana sono stati interessati da ulteriori limitazioni.
“Alle 11 se tutti devono essere a casa, vuol dire che già alle dieci i clienti devono iniziare ad uscire e devono iniziare le pulizie. Secondo me è un disastro –commenta un addetto del settore, che sottolinea- non voglio dire che non vale la pena star chiusi per certi locali, ma per i pochi locali di Como che aprono solo la sera, questa è la legnata finale”.
“Penso che questo covid avrà un timer, prima delle 23 non arriva, dopo le 23 arriva. La situazione è critica, la ristorazione ne sta risentendo tantissimo, andare avanti così non si può, se il governo non ci aiuta siamo costretti a chiudere”, sottolinea un esercente.
“Se servisse a qualcosa sono d’accordissimo, l’unica cosa è che ci rimettiamo sempre noi, sempre contro la ristorazione”, aggiunge un altro titolare.