Sono 7.028 i decessi registrati in provincia di Como tra i mesi di gennaio e novembre 2020, 1.934 in più rispetto alla media delle morti avvenute nel periodo 2015-2019 (+39,32%) e 1.003 quelli registrati soltanto nel mese di novembre. Emerge dall’analisi della Uil sull’effetto Covid nelle province lombarde. Prendendo in esame i primi 11 mesi del 2020, nella regione i decessi sono stati 123.819, oltre 33mila in più rispetto alla media degli anni precedenti. Marzo e aprile sono stati mesi drammatici in particolare per la provincia di Bergamo, ma anche per quelle di Brescia, Cremona, Lecco e Lodi, le più colpite dalla prima ondata. Il numero delle vittime cresce invece tra ottobre e novembre soprattutto a Como, Milano, Monza e Brianza e Varese. Sul Lario la situazione diventa drammatica nel mese di novembre, quando si registrano 1.003 decessi, oltre 500 in più rispetto alla media degli anni precedenti (+111%).
«I dati, anche se ancora carenti del mese di dicembre, fanno percepire lo “tsunami di dolore psicologico” che ha investito tantissime famiglie lombarde – è il commento del sindacato – Dobbiamo evitare in futuro di farci trovare impreparati a situazioni analoghe ed è urgente nell’immediato velocizzare il processo di vaccinazioni. È indispensabile rafforzare l’organico del personale del servizio sanitario, che è stato in questi ultimi 20 anni depauperato dai tagli alla spesa pubblica, penalizzando la medicina territoriale. Inoltre, – concludono gli esponenti della Uil del Lario – è fondamentale ripensare ai percorsi di formazione universitaria per le professioni sanitarie abolendo il circuito a “numero chiuso” oggi non in grado di soddisfare il fabbisogno organico del sistema sanitario nazionale».