Il passaggio della Lombardia in zona gialla porterà con sé una boccata di ossigeno per commercianti e ristoratori, afflitti dalle restrizioni imposte nelle ultime settimane. I primi potranno tornare ad avere clientela proveniente da fuori comune, i secondi potranno tornare ad aprire per il pranzo.
“Comincia a vedersi un primo lumicino di speranza – commenta il presidente di Confesercenti Como, Claudio Casartelli – ma c’è un po’ di timore per gli approvvigionamenti nei locali perché la situazione è sempre ballerina e in passato si è ripartiti per poi chiudere di nuovo. Non si riesce ad essere entusiasti ma si deve essere fiduciosi. Aspettiamo un piccolo passo avanti per le attività di ristorazione – conclude Casartelli – nella speranza che possano allungare gli orari di apertura la sera”.
“Chiediamo che venga tolta la chiusura alle 18 in modo da ricominciare davvero a lavorare – ribadisce Giovanni Ciceri, presidente di Confcommercio Como – Anche per l’annuncio del passaggio in zona gialla, ieri sera è accaduto qualcosa di assurdo. C’era chi era già andato a fare la spesa per riaprire da domani, invece poi si è deciso che partirà da lunedì, a differenza di tutte le altre volte. Possibile che non si riescano ad avere regole certe dal governo durante questa pandemia?”, chiede Ciceri.
“Accogliamo positivamente la zona gialla, – commenta infine il presidente di Federmoda di Confcommercio Como, Marco Cassina – ma resta sempre il dubbio che fossimo gialli già da un pezzo. Speriamo venga fatta chiarezza su quanto accaduto e che chi ha sbagliato paghi. Non c’è comprensione per errori di questa portata”.