“Non si può impoverire un territorio come il nostro, non si possono lasciare famiglie senza lavoro”: lo scrivono, in un comunicato congiunto, le tre sigle sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, mantenendo alta l’attenzione sulla decisione della multinazionale Henkel di chiudere entro giugno lo stabilimento di Lomazzo.
“Henkel opera in tutto il mondo con innovazioni, marchi e tecnologie leader in tre settori: adesivi industriali, cura della persona e detergenza – spiegano i sindacati – Nel sito produttivo di Lomazzo lavorano circa 160 persone tra dipendenti diretti e coloro che lavorano nelle aziende al servizio di Henkel. La decisione della multinazionale – spiegano i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil – è motivata da marketing aziendale. In sostanza, chiudono un sito non per crisi economica ma per avere un solo stabilimento in Italia. Oggi, infatti, sono due: uno a Lomazzo e uno a Ferentino”.
La situazione che coinvolge i lavoratori del sito comasco e le loro famiglie è stata portata nelle scorse settimane all’attenzione delle istituzioni e del mondo politico. In Regione si è tenuta una riunione con gli assessorati coinvolti e i vertici dell’azienda, mentre i deputati della Lega Eugenio Zoffili e Nicola Molteni, Sottosegretario all’Interno, hanno incontrato a Roma l’ambasciatore della Repubblica Federale di Germania in Italia, Viktor Elbling, per discutere della crisi. Nulla, finora, è servito a far cambiare decisione alla multinazionale.
“Non si può utilizzare un territorio per quasi 90 anni e lasciare macerie quando si decide di spostare le produzioni. – concludono i sindacati – Lo stabilimento deve rimanere aperto perché il lavoro è la base del benessere di un territorio”.