Confindustria Radio Televisioni chiede al Ministero dello Sviluppo Economico di rallentare. Di fermare un attimo i motori. L’associazione che rappresenta il settore radiotelevisivo, infatti, spiega di aver ricevuto con forte preoccupazione alcune indiscrezioni “sull’imminente pubblicazione da parte del Mise del bando di gara per la formazione delle graduatorie dei Fornitori Servizi Media e Audiovisivi locali, al fine di poter accedere alla banda trasmissiva dei nuovi operatori di rete”.
“Rischio ingorgo e ritardi per Banda 700”
Secondo Confindustria Radio Tv si rischia un “ingorgo pasticciato e dall’incertissimo esito”. “Tale notizia – prosegue l’associazione – giunge inattesa anche in considerazione della scarsa efficacia – per motivi anche oggettivi – del lavoro del Ministero sul refarming (letteralmente la riassegnazione) della banda 700 in questi ultimi anni. Se è comprensibile il tentativo di recuperare il tempo perduto, sarebbe sbagliato farlo a scapito non solo delle imprese televisive, ma anche del pubblico”.
Di qui, la richiesta di Confindustria Radio Tv: “Le autorità del Ministero sospendano un momento la macchina e facciano ordine prima di aprire una fase che può determinare ulteriori inghippi e ritardi. Dalle linee guida già pubblicate dal Mise, risulta evidente che le Tv locali vengono chiamate a partecipare a un bando di gara che non appare coerente con le regole fissate dallo stesso Ministero”.
Dubbi su tempi e contenuti
Viene sollevato un problema di tempi e di contenuti: “Se pubblicato così nei prossimi giorni, il bando scadrebbe a Ferragosto. I contenuti, stando a quanto si apprende, penalizzerebbero ulteriormente le Tv locali con dimensione di impresa che garantiscono occupazione e informazione di qualità sul territorio.” Confindustria Radio Tv spera in una soluzione condivisibile e si dice disponibile a cooperare, anche con la sua Associazione Tv locali, ma al tempo stesso – in caso di impasse – dovrà, si legge nella nota, “agire con tutti gli strumenti di tutela a disposizione”.