Codogno 2020-2022, due anni sono passati dall’individuazione del paziente uno. Da allora tanto è cambiato. “E’ cambiato tanto e credo che già questa piazza sia sintomatica oggi di come è cambiato”. E’ il primo commento del sindaco Francesco Passerini. “Vedere la gente sorridere, la voglia di ripartire di questa comunità per la quale questi due anni sono stati un incubo da lasciarci alle spalle. Le ferite che abbiamo subito, i colpi sono stati tantissimi, ora -conclude Passerini- guardiamo al con rinnovata speranza”.
La zona rossa, “Notti che ti cambiano la vita”
10 comuni del basso lodigiano insieme a Vo’ Euganeo pochi giorno dopo l’individuazione del paziente 1 vennero dichiarati prima zona rossa d’Italia, momenti che resteranno scolpiti nella vita degli abitanti di questi luoghi.
“Ci sono notti che ti cambiano la vita, e cambiano la vita di una comunità e poi abbiamo scoperto in realtà cambiare la vita di tutto il mondo”, ricorda il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Patrizia Baffi, residente proprio a Codogno.
Oggi, ‘Giornata dedicata alla Comunità resiliente di Codogno e alle vittime del Covid-19’, durante la messa nella chiesa di San Biagio, il parroco Iginio Passerini ha parlato di un cambiamento epocale. “Fraternità e speranza sono le medicine di cui il mondo ha bisogno quanto i vaccini”, parole raccolte e condivise anche dalle molte istituzioni presenti.
Codogno 2020-2022, protezione civile sempre protagonista
“La pandemia ha segnato la fine di un’epoca. Ce ne renderemo conto più avanti. quando tutto sarà finito o più facilmente gestibile”. La riflessione dell’assessore alla Protezione Civile di Regione Lombardia, Pietro Foroni, tra passato e presente dell’emergenza sanitaria. Anche Foroni, come Baffi, è originario del piccolo paese nella Pianura Padana.
Proprio la protezione civile ha avuto un ruolo fondamentale nelle prime fasi dell’emergenza, un impegno che prosegue ancora oggi con la campagna vaccinale.
Rileggi, date e numeri: Codogno 20 febbraio 2020, il primo caso Covid