Ha scelto il silenzio Giovanni Maspero, l’imprenditore comasco di 57 anni agli arresti domiciliari da mercoledì scorso con l’accusa di bancarotta fraudolenta per distrazione e frode fiscale. Nessuna risposta alle domande del giudice nell’interrogatorio di garanzia.
L’imprenditore è arrivato questa mattina in tribunale a Como. Assistito dal legale difensore Giuseppe Sassi, è comparso davanti al giudice Andrea Giudici, lo stesso che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare e ha ritenuto la misura degli arresti domiciliari sufficiente e proporzionale al contesto. Presente all’interrogatorio anche il magistrato che coordina l’indagine, Antonia Pavan.
L’interrogatorio
La decisione di Maspero è stata di avvalersi della facoltà di non rispondere. “Allo stato, a fronte dell’impossibilità di esaminare tutte le carte, la scelta è stata di avvalersi della facoltà di non rispondere”, conferma Sassi. Al momento, la difesa non ha avanzato alcuna richiesta e l’imprenditore resta agli arresti domiciliari.
L’indagine sfociata nella misura cautelare è stata condotta dal nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza. E’ partita dalla richiesta di fallimento della società Prima Comunicazione, indebitata con il Fisco per oltre 20 milioni di euro. L’imprenditore è stato fino al 22 settembre scorso amministratore unico della società con sede a Olgiate Comasco, specializzata nel settore dei servizi tecnici in ambito elettronico. Maspero, 57 anni, è titolare dell’esclusivo ristorante stellato di Como “I Tigli in Theoria”.
Il ritratto
L’imprenditore è molto noto però anche nel mondo della vela. E’ stato armatore del Joe Fly Sailing Team e, nel 2009, ha rifondato il team “Azzurra” per partecipare all’America’s Cup con lo Yacht Club Costa Smeralda. In vent’anni avrebbe accumulato secondo l’accusa un debito nei confronti del Fisco di 107 milioni di euro.