Benzina sopra ai due euro al litro anche al self service.
Non si ferma la corsa dei prezzi dei carburanti. Impossibile non notare gli aumenti in queste ore per chi si reca ai distributori. E questo nonostante lo sconto del governo – al momento in vigore fino all’8 luglio – messo in atto a partire dal 22 marzo scorso per contrastare i rincari.
Senza la riduzione ad oggi le cifre si attesterebbero già intorno ai 2,30 centesimi. E non va meglio per il gasolio. Dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina i costi hanno raggiunto picchi record.
I mercati internazionali segnano da giorni un saliscendi che si ripercuote sui prezzi praticati sul territorio.
La misura varata dall’esecutivo a Como ha innescato una storica inversione di tendenza, con il pendolarismo del pieno al contrario. Da settimane – infatti – si vedono gli svizzeri oltrepassare il confine per fare rifornimento in Italia. E a tutt’oggi in molti distributori lariani si potevano notare targhe svizzere in coda. “Al momento si lavora – dicono i gestori degli impianti comaschi – ma è necessario pensare a quanto potrà ancora accadere”.
Il taglio delle accise rischia di non bastare e il timore è di affrontare l’estate con ulteriori aumenti che si abbattono su imprese e famiglie già fortemente provate. Benzinai e associazioni di consumatori tornano a ribadire la necessità non solo di una proroga dello sconto ma di un intervento strutturale sui prezzi.