Economia comasca, il mese di novembre conferma il clima di incertezza delle imprese a causa della decelerazione dei ritmi produttivi iniziata già dopo le ferie estive. E’ il quadri che emerge dall’analisi congiunturale rapida del mese di novembre rilevata dagli uffici studi di Confindustria Como. I dati delineano, rispetto ad ottobre, un quadro di rallentamento degli indicatori delle realtà comasche.
La domanda rallenta per oltre due realtà su cinque. Nel dettaglio gli ordini provenienti da oltre confine calano per il 45,1% delle imprese. L’attività produttiva si mantiene sui ritmi di ottobre mentre il fatturato risente maggiormente della fase di rallentamento. Le vendite sul mercato domestico calano per il 42,6% del campione. In contrazione anche il fatturato estero per il 44,9% delle aziende.
Si confermano, anche per il mese di novembre, le criticità sull’approvvigionamento delle materie prime e delle fonti energetiche, già rilevate nelle precedenti edizioni dell’Osservatorio. Lo scenario continua inoltre a risentire dunque delle conseguenze generate dalla prosecuzione del conflitto russo-ucraino, a cui si sommano gli effetti delle misure sanzionatorie a livello internazionale contro la Russia. Un’azienda comasca su cinque (20%) ha indicato una contrazione della propria quota di export a novembre mentre il 22,6% ha riscontrato un ulteriore aggravio delle problematiche inerenti all’approvvigionamento di specifiche materie prime.
“Non possiamo nascondere la preoccupazione dovuta all’incertezza riscontrata nel mese di novembre che conferma una decelerazione dei ritmi produttivi iniziata già dopo le ferie estive – commenta il presidente di Confindustria Como, Aram Manoukian – È evidente che in un clima di questo genere, oltre ad auspicare il calo dei prezzi dell’energia, sono necessari interventi governativi nazionali ed europei che diano impulso agli investimenti e ai consumi in modo da stimolare la domanda”.