L’inverno, sebbene sia iniziato da calendario il 21 dicembre, fino ad ora non si è mai davvero fatto sentire. Temperature sopra la media, neve che ha lasciato le cime in parte scoperte. Questi, solo alcuni degli indicatori che hanno fatto prevedere una stagione anomala. Secondo gli ultimi aggiornamenti sul fronte meteorologico però, anche se in ritardo rispetto agli altri anni, dopo il lungo periodo segnato dall’anticiclone africano arriverà una fase invernale con piogge molto forti e un calo graduale delle colonnine di mercurio.
Temperature sopra la media
Domani, il giorno che scandirà il cambio di passo. Domenica in Lombardia, molte nubi con piogge, spiegano da 3bMeteo. Da lunedì invece, atteso anche qualche fiocco a bassa quota. La mancanza della “dama bianca” sulle montagne non ha lasciato troppo stupiti in quanto, secondo i dati diffusi di recente dal CNR, il 2022 può essere riconosciuto come un anno di caldo record e nell’ultimo secolo, in media, la durata del manto nevoso sul terreno si è accorciata di oltre un mese.
“Pioggia e neve non riescono più a sanare il deficit idrico dell’Italia”
“Pioggia e neve non riescono più a sanare il deficit idrico dell’Italia”. Afferma invece l’Anbi (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) il cui Osservatorio sulle Risorse Idriche certifica “l’impossibilità di recupero con gli attuali apporti pluviali”. L’esempio più evidente, spiega l’Anbi, “sono i grandi laghi del nord (la più grande riserva idrica del Paese), tutti sotto media e la cui percentuale di riempimento è perlopiù inferiore a quella del gennaio 2022, che fu preludio ad una straordinaria stagione siccitosa”.
Il Lago di Como
In base ai dati degli Enti regolatori dei grandi laghi, la percentuale di riempimento del Lario si attesta al 23,5%. L’altezza delle acque registrata oggi è a 0,8 centimetri sullo 0 idrometrico.