Abolire il frontalierato, la proposta arriva in parlamento. Si tratta di una norma collegata alla riforma fiscale con la quale il governo potrebbe eliminare, dal punto di vista fiscale, lo status di frontaliere, ossia di quanti ogni giorno varcano la dogana per andare a lavorare. Un meccanismo possibile attraverso l’istituzione della “frazione di giorno”. Un parametro che porterebbe al superamento del frontalierato come inteso finora e soprattutto a stabilire in quale regime fiscale inquadrare i lavoratori.
Parla di “operazione surreale” Giuseppe Augurusa, responsabile nazionale dei frontalieri della Cgil: “Se la proposta in discussione in commissione finanza corrispondesse alle intenzioni allora siamo preoccupati, perché un’ipotesi di questo genere annullerebbe l’idea stessa di frontalierato. Cambierebbe anche la tassazione, il nuovo frontaliere sarebbe soggetto a tassazione italiana”. Poi Augurusa conclude: “La vera ragione è creare forme di disincentivo di frontalierato. A mio avviso una certa imprenditoria locale vuole limitare la fuga di manodopera verso la Svizzera”.
Della stessa opinione anche Marco Contessa responsabile nazionale dei frontalieri della Cisl: “Si tratta dell’ennesima sorpresa che rappresenterebbe l’ennesimo passo indietro rispetto ad un percorso fatto sulla definizione dello stato di frontaliere e della regolamentazione del frontalierato. Il governo ha bisogno di fare cassa e allora tenta di inasprire le regole per aumentare la fiscalità in entrata. E’ un errore di concetto e i problemi non si risolvono in questo modo”.