Frontalieri sostanzialmente stabili in Canton Ticino. I numeri – relativi primo trimestre 2024 – diffusi dall’Ufficio Federale di Statistica parlano però di un lieve calo. (Qui i dati completi).
Alla fine di marzo i lavoratori con un permesso G – in larga parte comaschi – che ogni giorno si recano nel cantone di lingua italiana sono scesi a 78.645 (erano 78.738 alla fine dello scorso dicembre), una diminuzione dello 0,1%. Rispetto allo stesso periodo del 2023 il saldo rimane comunque positivo e pari allo 0,8%.
Complessivamente gli italiani che lavorano in Svizzera ora sono 92.680 (erano 91.307), cioè il 2,3% in più in un anno.
Oltre all’Italia, i principali paesi di provenienza dei frontalieri in Svizzera sono la Francia, la Germania e l’Austria. In totale, in tutta la Confederazione sono 398.991 i lavoratori stranieri che varcano il confine ogni giorno. L’1,4% in più rispetto al trimestre precedente e il 4,3% in più in un anno. In prevalenza i frontalieri sono uomini, che risultano essere quasi il doppio delle donne.
La maggior parte lavora nel settore terziario, quindi nel commercio e nei servizi. Segue il settore dell’industria e delle costruzioni, comparto dove nell’ultima parte dell’anno i numeri sono risultati in flessione. Soltanto una minima parte di frontalieri è impiegata nell’agricoltura e nell’allevamento.
Rispetto ai numeri diffusi alla fine dello scorso anno in cui veniva certificata una diminuzione, il primo trimestre del 2024 fa segnare una stabilità e in alcuni casi anche un aumento rispetto ai 12 mesi precedenti.