Sono ormai passati 15 giorni dall’allagamento del Lungolago di Como – era il 6 giugno quando l’acqua aveva raggiunto piazza Cavour – e la situazione non è ancora tornata alla completa normalità.
Il Lario è a quota 92 centimetri sopra lo zero idrometrico, ma l’acqua fuoriuscita dai tombini non si è ancora totalmente riassorbita. Lunedì è stata riaperta al transito veicolare la prima corsia del Lungolago, ma subito, dopo le numerose segnalazioni, sono state posizionate delle transenne sulla passeggiata per evitare che i pedoni possano passare sul marciapiede a ridosso della carreggiata e vengano schizzati dalle auto. L’acqua rimasta, infatti, è una pozza stagnante.
La situazione peggiore è all’altezza degli attraversamenti pedonali, dove l’acqua è più alta e l’assenza di passerelle obbliga i passanti a saltare o deviare dalle strisce pedonali per evitare di bagnarsi i piedi.
La causa, come è noto, deriva dal non funzionamento delle pompe. Dopo il collegamento alla corrente avvenuto più di una settimana fa da parte dei tecnici di Aria, è ancora attesa l’attivazione delle pompe idrauliche che renderanno operative le vasche di laminazione e quindi il sistema di protezione dagli allagamenti e dalle esondazioni. Dalla Regione ancora nessun aggiornamento sulle tempistiche.
Se ci mettiamo 2 ombrelloni, 4 sdraio e un po di sabbia la possiamo spacciare per un lido, qualche bauscione del nord Europa pur di farsi un selfi al “lido di como” 2 soldi te li da di sicuro.
…siano proprio messi …nn male…ma malissimo!!! Ke stufo!