Pronto ad essere il primo firmatario del referendum sulla moschea purchè a raccogliere le sottoscrizioni necessarie si impegni qualcun altro. Allo stesso tempo propone a tutti i consiglieri (maggioranza in primis) la possibilità di avviare una consultazione tra i cittadini, che però – è bene ricordarlo – non ha uguale valore giuridico. E’ quanto spiegato oggi dal sindaco di Cantù, Claudio Bizzozero, durante la seduta straordinaria del consiglio comunale dedicato al tema moschea.
Un lungo dibattito in cui sono emerse riflessioni e posizioni diverse e che al termine ha visto il voto della mozione presentata dalla Lega Nord che chiedeva di rinviare la decisione sulla costruzione di una moschea soltanto dopo un referendum e quindi dopo aver sentito il parere dei canturini.
La seduta si è chiusa con una bocciatura: 15 i contrari, 5 i favorevoli e 1 astenuto. Nonostante ciò il sindaco chiarisce che, se l’iter partirà, sarà il primo a firmare perché (come aveva specificato all’epoca della campagna elettorale) ritiene importante conoscere il parere dei canturini.
Il Carroccio ha raccolto 3000 firme, ma la petizione non è stata effettuata in base ai criteri previsti dal regolamento comunale per poter indire un referendum popolare.
La Lega Nord prosegue a muso duro contro la giunta e tramite il deputato – nonché consigliere comunale – Nicola Molteni, ribadisce come sia lo stesso sindaco a dover indire il referendum.
Stamattina è stato fatto anche il punto della situazione sulla pratica del privato pronto a mettere a disposizione il suo capannone di via Milano per il quale è stato chiesto il cambio di destinazione d’uso. I primi pareri stanno arrivando, entro pochi mesi la procedura potrà concludersi.