Cgil, Cisl e Uil, scrivono al prefetto di Como, Ignazio Coccia, in merito alla difficile situazione economica del territorio, generata dall’emergenza da Covid-19.
Le misure a sostegno al reddito per i lavoratori colpiti dall’attuale situazione di crisi previste nel Decreto Legge del 2 marzo 2020, sostengono i sindacati, non sono sufficienti a dare una risposta ai reali bisogni del territorio; mentre disposizioni economiche legate alla zona rossa dovrebbero venire estese a tutta la Lombardia, a tutela di tutti i lavoratori, indipendentemente da settore, dimensione d’impresa e tipologia contrattuale di appartenenza.
Nella lettera, viene sottolineata la grave crisi del settore turistico, con un alto numero di disdette nel breve periodo e, attualmente, una mancanza di prenotazioni per il periodo estivo, che potrebbe avere una pesante ripercussione a livello occupazionale sia in termini di addetti, che in termini di reddito.
Cgil, Cisl e Uil, infine puntano il dito verso quelle aziende che, in modo del tutto unilaterale, e senza che questo sia previsto o richiesto dai provvedimenti governativi, sottopongono i propri dipendenti a controlli sanitari, come la misurazione della febbre, o invitano i lavoratori a stare a casa in caso di un sospetto malessere.
Verso tali comportamenti adottati dai datori di lavoro, e rispetto alla difficile situazione economica, i sindacati chiedono al Prefetto Coccia, di monitorare la situazione e di farsi carico delle istanze presentate, affinché si possa in tempi celeri avere chiarezza e univocità nei comportamenti in essere.