La nuova ondata di contagi e i successivi provvedimenti emanati a livello regionale e nazionale sono un’autentica doccia fredda per chi si occupa di fiere, sagre, congressi e convegni. L’ultimo Dpcm spiega che sono consentite solo le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale e che sono sospese tutte le attività convegnistiche e congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza. Sul settore dei matrimoni e delle cerimonie era già arrivata la stangata alcune settimane fa.
Oggi per Villa Erba il comparto Corporate (meeting, eventi e congressi) e il wedding garantiscono circa il 70% del fatturato. Si sono salvate le fiere del polo di Cernobbio, tutte di portata nazionale e internazionale come le prossime ComoCrea e Maredimoda, ma questo non basta. «Parliamo di un unico fattore parzialmente positivo – spiega il general manager di Villa Erba, Piero Bonasegale – Il divieto a congressi, convegni e meeting è semplicemente incomprensibile. La nostra categoria si sta muovendo in ogni modo per eliminare questa assurdità. Già si erano colpiti i festeggiamenti privati e le cene di gala. Così, senza considerare gli spazi a disposizione della singola struttura per il distanziamento».
Perplessità vengono sollevate anche da Lariofiere a Erba, a partire proprio dal fatto che eventi più grandi (nazionali e internazionali) sono concessi. “Non mettiamo in discussione le scelte fatte, ma ci lascia l’amaro in bocca. Un conto se imponevano uno stop per tutti ma così non lo comprendiamo – dice Fabio Dadati, presidente del polo fieristico erbese – è un duro colpo che incide su una situazione già complicata”.
Il rischio è che da qui a fine anno non possa più essere organizzato nulla in presenza.
Infine un’altra riflessione sulle misure messe in atto per poter lavorare in sicurezza. “Noi le condizioni le abbiamo – conclude il presidente – perchè chi si è attrezzato non può proseguire? – si domanda Dadati– ci vuole buon senso e ci aspettiamo a livello regionale delle ulteriori precisazioni ”.
