“Manca l’autorizzazione per riaprire in sicurezza da parte dei vigili del fuoco”: è la spiegazione fornita dall’assessore ai Lavori pubblici di Palazzo Cernezzi Pierangelo Gervasoni in merito alla rinviata e non ancora definita riapertura del Tempio Voltiano, dopo il lungo iter di restauri iniziato nel 2014.
Uno dei luoghi simbolo della città di Como è diventato negli anni il “cantiere infinito”: dal crollo di una porzione di intonaco e decorazioni dal soffitto della loggia superiore ormai sette anni fa, il tempio dedicato ad Alessandro Volta è stato dapprima chiuso soltanto al primo piano e poi completamente per alcuni interventi anche al piano terra. Nonostante il cantiere sia terminato, la riapertura fissata per lo scorso 20 maggio è slittata ancora una volta.
“Con la Soprintendenza è tutto a posto – spiega Gervasoni – L’Ente è stato avvisato e appoggia tutti gli interventi realizzati. La questione è legata alle normative di sicurezza. La direzione regionale dei vigili del fuoco a cui dobbiamo fare riferimento ci chiede di cambiare le porte d’ingresso. Gli uffici comunali stanno lavorando alle pratiche per ottenere un’autorizzazione provvisoria per l’utilizzo in deroga della struttura, che permetterebbe una riapertura del Tempio entro breve tempo. Al posto di 100 persone, magari ne potremo far entrare 50. Per ottenere l’autorizzazione definitiva, invece, serviranno ancora circa due mesi”.
La situazione si sta trascinando, mentre la stagione turistica si avvicina. “Le lungaggini dipendono anche dalla situazione pandemica vissuta in questo periodo, – dice l’assessore – che ha rallentato il lavoro sia degli enti esterni che del personale degli uffici comunali, sovraccarico di arretrati”. L’obiettivo è riaprire entro metà giugno. “Mi hanno garantito – conclude Gervasoni – che l’autorizzazione provvisoria arriverà tra 10-15 giorni”.