Un flop ancora peggiore del precedente.
I numeri sono impietosi, il secondo open day vaccinale dedicato agli over 60 residenti nei comuni con meno di 3mila abitanti, organizzato sabato e domenica a Lariofiere di Erba, ha fatto registrare appena 7 somministrazioni in due giorni.
L’iniziativa prevedeva la possibilità di effettuare la vaccinazione senza bisogno di prenotazione per tutte le persone al di sopra dei 60 anni.
Sabato erano attesi i cittadini di Zelbio, Veleso, Caglio, Barni, Sormano, Caslino d’Erba, Montorfano, Valbrona e Faggeto Lario. In quest’area erano 808 gli over 60 non ancora vaccinati. Ieri spazio invece ai residenti di Castelnuovo Bozzente, Torno, Rodero, Lurago Marinone, Veniano e Fenegrò, con 776 persone invitate a presentarsi per l’iniezione. Complessivamente erano attesi 1.584 cittadini.
Di queste, come detto, soltanto 7 si sono recati nei padiglioni del centro espositivo erbese che ospita l’hub vaccinale.
Cifre ancora peggiori rispetto al primo open day organizzato all’ospedale di Menaggio gli scorsi 5 e 6 giugno.
In quei giorni dei circa 1.100 invitati erano state in tutto dodici le persone che hanno risposto all’appello.
L’Ats Insubria aveva motivato i dati deludenti con i timori che molti hanno manifestato nei confronti del vaccino AstraZeneca utilizzato per questa fascia d’età, probabilmente il nuovo cambio di regole, a ridosso del fine settimana, legato proprio al farmaco anglo-svedese, non ha aiutato
Il direttore sanitario Giuseppe Catanoso aveva lanciato un vero e proprio appello: “Non vaccinarsi – aveva detto – vuol dire esporsi, in caso di malattia, a un pericolo veramente grave per questa fascia d’età”. L’appello resta valido ma visti i risultati sembra essere rimasto inascoltato.