“All’interno si vedono i segni di dove è entrata l’acqua. Vede lì, la balaustra. Era più l’acqua che entrava di quella che riusciva a defluire”. Chi come il residente di Blevio ha ancora negli occhi le immagini di domenica pomeriggio, racconta che hanno un potere devastante. E poi vedere da fuori e a distanza di giorni, la propria casa danneggiata dal fango, e vuota, riporta alla mente ricordi di paura. L’uomo ci ha spiegato di essere riuscito a salvarsi, insieme a tutta la famiglia, uscendo da una finestra da cui si sono calati uno alla volta: “Prima mio figlio, poi mia moglie, mia suocera, e alla fine io” continua il cittadino indicando dalla strada, la dinamica del salvataggio.
A Blevio le persone sfollate sono ancora una trentina e per loro, secondo il sindaco Alberto Trabucchi la situazione rimane complessa. La messa in sicurezza degli edifici richiederà tempo, e ad oggi è difficile quantificarlo.
“Quando hai davanti la morte, e ce l’hai ben visibile, in quel momento lì tutto il resto non conta. E quindi ringrazio di essere qua“. Continua così il racconto del salvataggio, la moglie dell’uomo. Chi è rimasto fuori dalla propria casa infatti, oggi dice di vivere “alla giornata”. Ospitati in albergo, o da amici. L’attenzione maggiore, secondo la donna, va ai più fragili, come “la madre 93enne che ha bisogno di cure costanti” e che insieme ai parenti ha dovuto con difficoltà abbandonare la sua casa. Sulla Lariana, ad assistere ai lavori di manutenzione e messa in sicurezza, c’è anche il figlio minore della famiglia sfollata che guardando in direzione della propria camera, domanda che ne sarà di quanto rimasto dentro. Ma oggi le priorità sono altre, spiega la madre.
Il fango e l’acqua hanno attraversato le mura della famiglia di Blevio di giorno, e come raccontano “è stata una fortuna” perché almeno hanno potuto rendersi conto di cosa stesse accadendo. A distanza di giorni, oltre alla gratitudine c’è anche “un po’ di tristezza” sottolinea la residente sfollata, perché l’acqua e il fango hanno fatto danni e oggi quella casa disabitata è una casa che, come ha aggiunto la donna “non porta più con sé solo i bei ricordi d’infanzia”.