“Attraversiamo un tempo di paura e di forte preoccupazione, che ci lascia sgomenti per le notizie che giungono di ora in ora. Per i combattimenti e le uccisioni che sembrano acutizzarsi in Ucraina, invece di diminuire, nonostante timidi tentativi di dialogo tra le parti”. A parlare è il vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni, che durante l’omelia nel solenne pontificale del Mercoledì delle Ceneri (nella giornata che segna l’inizio della Quaresima in cui Papa Francesco ha chiesto preghiera e digiuno) ha invocato la pace.
“Stavamo uscendo dalla pandemia da covid 19 ed ecco che ora piombiamo nella guerra – ha aggiunto Cantoni – le armi, i missili, i carri armati, con centinaia di migliaia in fuga dalla guerra. Si stanno provocando danni inimmaginabili e causando profonde ferite interiori, difficili da curare e sanare nei prossimi anni”.
Un’emergenza nell’emergenza che ha bisogno di una risposta comune.
“Come cristiani stiamo mostrando una sincera vicinanza con il popolo ucraino. Ci prepariamo anche ad accogliere i numerosi profughi che a breve arriveranno da noi. Alcune persone hanno offerto alla Caritas la disponibilità all’accoglienza presso le loro abitazioni”.
“La preghiera che rivolgiamo al Signore, tuttavia, per essere autentica e vera, ha bisogno di un altro supporto. Che anche noi ci impegniamo coraggiosamente a costruire la pace e a promuoverla in prima persona. Uomini e donne di pace – ha concluso il vescovo – sono necessari per creare gli anticorpi della solidarietà, del rispetto della vita di tutti, dell’attenzione ai piccoli, ai poveri, ai senza dimora”.
LEGGI ANCHE Il vescovo: “La nostra vita dopo la crisi non può essere una semplice replica di ciò che è stato prima”.