Nuovo stadio Sinigaglia: piano economico-finanziario e volumi della struttura. Le criticità – sollevate da più parti nelle scorse settimane rispetto al progetto presentato dal Como 1907 che prevede un impianto da 15mila posti e un importante inserimento di superfici commerciali – sarebbero emerse anche durante l’ultima conferenza dei servizi riunita in Comune a Como nei giorni scorsi.
Da una parte la Soprintendenza (il Sinigaglia è un bene vincolato) avrebbe espresso un parere secondo il quale le dimensioni della struttura prevista andrebbero ridotte in modo sostanziale. E questo si ricollega anche a quanto riferiva – durante il dibattito nella sede di Etv – l’architetto ed ex dirigente comunale, Giuseppe Cosenza, ricordando un precedente pronunciamento della Soprintendenza che risale al 2002 relativo alla Curva Est, quella dal lato del Monumento ai Caduti, in cui si diceva che non si potevano superare i 7 metri di altezza. “Un parere favorevole su costruzioni aventi altezze di oltre 22 metri rappresenterebbe una evidente contraddittorietà dell’azione amministrativa” aveva sottolineato l’architetto.
Ma c’è anche un altro aspetto, certamente non secondario, l’equilibrio economico finanziario dell’operazione che, anche secondo gli esperti incaricati dall’amministrazione chiamati a valutare il piano, sarebbe sbilanciato a favore dei privati.
La conferenza dei servizi non si è ancora chiusa, al termine Palazzo Cernezzi dovrà fare una sintesi dei pareri e delle osservazioni presentate e poi capire come procedere. Partito Democratico, Fratelli d’Italia e Verdi intervengono dopo i cartellini gialli sollevati sul piano con inevitabili stoccate polemiche nei confronti dell’amministrazione.
Politica e cittadini: “Occasione per iniziare a lavorare insieme”
Daniele Valsecchi, segretario del PD cittadino dice: “Sono osservazioni che condividiamo, che non ci sorprendono e che come Partito Democratico abbiamo già sollevato. Chi vuole il bene della città ragiona e fa un lavoro condiviso”. “E’ giusto – aggiunge – che lo stadio venga ristrutturato nella posizione in cui si trova ma serve concertazione”. Si aggiungono le parole di Alessandro Nardone, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia: “Ora ci auguriamo che questa sia una opportunità per l’amministrazione per condividere e allargare le valutazioni per non far perdere questa occasione straordinaria”.
“Esprimiamo assoluta condivisione circa le perplessità emerse in conferenza dei servizi da cui tutte le forze ambientaliste e civiche, in barba alla trasparenza, sono state escluse” dice Elisabetta Patelli, presidente onoraria dei Verdi della Lombardia. “Dal punto di vista finanziario l’operazione è fortemente sbilanciata verso il business privato e lascia sul campo per la collettività solamente oneri e problemi – ha sottolineato – Così come l’indubbio volume mastodontico – aggiunge – che va ad incastrarsi prepotentemente in un’area pregiatissima e delicatissima. Infine il tema della mobilità. Nessun espediente allo stato attuale – conclude – può consentire di supportare l’ulteriore carico di tutte le funzioni progettate”.
il comitato civico “Tutela della Zona Stadio di Como” attraverso i portavoce Mirella Quattrone e Andrea Prayer chiarisce infine: “”Questi cartellini gialli dovrebbero essere letti come un’opportunità per rivedere e migliorare un piano che così come è rischia di compromettere più di quanto prometta. Non siamo contrari al cambiamento ma vogliamo che il cambiamento sia sostenibile, equilibrato e condiviso per garantire la vivibilità dei quartieri e progettare soluzioni che durino nel tempo per le future generazioni”. “Questa fase di revisione – dicono in conclusione – può e deve trasformarsi in un’occasione per orientare l’intervento verso una visione più sobria, integrata e coerente”.