Allarme siccità: nel Lago di Como manca poco meno della metà della riserva idrica, con un deficit del 55,4%. E mentre il livello delle acque è risalito leggermente, arrivando oggi a 9,4 centimetri sotto lo zero idrometrico, l’afflusso risulta non rilevabile e il livello di riempimento resta al 18,2%.
L’emergenza è arrivata oggi a Palazzo Lombardia, al tavolo regionale per l’utilizzo in agricoltura della risorsa idrica, al quale hanno partecipato il governatore Attilio Fontana e l’assessore a Montagna e Piccoli Comuni Massimo Sertori assieme ai rappresentanti degli utilizzatori delle acque, dunque i consorzi di bonifica e irrigazione, gli enti regolatori dei laghi, i gestori idroelettrici, le associazioni di categoria del mondo agricolo.
“La situazione di criticità ha raggiunto ormai livelli di allarme – ha detto Fontana – con un deficit di circa il 60% di accumulo delle acque pari a oltre 2 miliardi di metri cubi. Tutti gli attori presenti, sia i gestori di bacino che quelli idroelettrici, si sono detti disponibili a una gestione coordinata degli invasi alpini e dei laghi per fronteggiare la crisi idrica. Purtroppo – ha aggiunto il governatore – le scarsissime precipitazioni nevose, unite all’incremento della temperatura, non hanno consentito di recuperare il deficit. E al momento le previsioni non mostrano segnali incoraggianti”.
Le decisioni
Durante la riunione si è quindi deciso di proseguire con la politica cautelativa di limitazione delle erogazioni, che permette di mantenere le risorse stoccate nei laghi, e prepararsi alla gestione delle acque nel corso della stagione irrigua. Verranno inoltre emanate direttive regionali per l’attivazione di licenze di attingimento da acque superficiali in condizioni di crisi idrica, nonché una disciplina specifica per concedere attingimenti di acque da cava. Sarà inoltre avviata una regolamentazione delle nuove concessioni di pozzi, sulla base della risorsa effettivamente disponibile.
Il presidente Fontana ha infine ricordato che il governo ha prorogato per Regione Lombardia lo stato di emergenza, che sarà valido fino al 31 dicembre di quest’anno.