Ozono al di sopra della soglia di allerta a Como e in gran parte della Lombardia. L’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, già da giovedì scorso ha segnalato il primo superamento dell’anno dei limiti. La situazione è poi ulteriormente peggiorata e il livello massimo giornaliero ha toccato ieri quota 203 microgrammi per metro cubo, avvicinandosi ai 240 che indicano l’emergenza.
“La vasta area anticiclonica perdurante sul territorio lombardo, con il forte irraggiamento solare di questi giorni, ha favorito l’incremento dei dati – ha sottolineato in una nota Arpa Lombardia – In molti casi è stata superata la soglia di informazione (180 µg/m3 media oraria) e, localmente anche quella di allarme (240 µg/m3 media oraria)”.
Le indicazioni
“Per minimizzare gli effetti di questo inquinante fotochimico sulla salute – suggeriscono gli esperti dell’Arpa – specialmente nei soggetti più a rischio come bambini, anziani o persone con problemi respiratori, è consigliabile evitare il più possibile le attività all’aria aperta nelle ore di maggiore insolazione, generalmente dalle 12 alle 16. Utile anche una dieta ricca di sostanze antiossidanti a base di frutta o verdura di stagione”.
Legambiente
“L’ozono viene prodotto da varie fonti – aggiunge il responsabile di Legambiente Como Enzo Tiso – A differenza di altri inquinanti inoltre viene trasportato anche a distanza. Non va però dimenticato che si forma ozono sotto l’azione dei raggi solari anche da altri precursori come il biossido di azoto prodotto da mezzi di trasporto con combustibile diesel”.
“Nel 2024 a Como la concentrazione media annuale di biossido di azoto è stata tra le più alte d’Italia – ricorda Tiso – L’aumento delle temperature che si registra in questi giorni, unitamente alla presenza di alte concentrazioni di ozono rappresenta un rischio sanitario importante. L’invito a limitare il più possibile le attività all’aria aperta è correttissimo ma può apparire una beffa per una città a vocazione turistica e dove sono in programma varie iniziative all’aperto”.