Elezioni a Como 2022, la politica del territorio è in affanno alla ricerca di un volto spendibile. Volto che per ora non esiste né nel centrodestra né nel centrosinistra. Tante le ipotesi sul campo e poche le certezze.
Il centrosinistra – formato da Pd, Civitas e le altre anime della sinistra a cui si aggiunge anche il Movimento 5Stelle – dopo aver incassato la rinuncia pesantissima di Paolo De Santis, imprenditore alberghiero tra i più potenti del settore sul lago di Como, ha subito un altro duro colpo: il “no” di Mauro Guerra, ex deputato, attuale sindaco di Tremezzina e presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani della Lombardia.
La fila di “no grazie” non si esaurisce: nei giorni scorsi era arrivato quello di Vittorio Nessi, consigliere comunale di Svolta Civica ed ex magistrato e ultimamente a sfilarsi dalla corsa anche Gianluca Brenna titolare della Stamperia di Lipomo, figlio del fondatore e Abbondino d’Oro Giannino Brenna.
La partita – anzi la ricerca – è ancora aperta. Dalle fila della compagine di centrosinistra fanno sapere che la scelta del futuro candidato sindaco di Como non è lontana. Rimangono da vagliare ancora le disponibilità di alcuni profili, per lo più appartenenti all’area progressista. In ballo per la corsa primo cittadino di Como per il centrosinistra anche Adria Bartolich, sindacalista di lungo corso, molto vicina al mondo della scuola e deputata negli anni ‘90. Una poltrona – al momento – vacillante. Perché proprio l’anima sindacalista farebbe storcere il naso a più di un esponente dem.
La stessa situazione attanaglia il centrodestra comasco. L’ipotesi delle primarie – lanciata nei giorni scorsi da Matteo Salvini – sembra cedere il passo alla spartizione tra le forze del centrodestra dei comuni che andranno al voto in primavera. Fratelli d’Italia dal canto suo ha giocato d’anticipo mettendo sul tavolo il nome del proprio candidato sindaco, Stefano Molinari, attuale coordinatore provinciale. Più complicate le questioni in Forza Italia, alla ricerca di un volto e nella Lega, che fino ad oggi ha appoggiato il sindaco Landriscina per un doppio mandato, ma dopo il no degli azzurri e del partito di Giorgia Meloni è calato il silenzio.
Inoltre non si escludono eventuali colpi di scena proprio da parte dell’attuale primo cittadino, Mario Landriscina che da una parte potrebbe ricandidarsi con la sua lista civica senza contare ovviamente sull’appoggio esterno di altre forze politiche e dall’altra potrebbe anche uscire di scena prima della scadenza naturale del mandato, sganciandosi in questo modo dalle logiche di partito.